
Ho visto la Giostra del Saracino a Tele San Domenico. La trasmissione è iniziata con interessanti interviste ai principali protagonisti da parte di tre conduttori dotati ( due di loro) di microfoni rigorosamente spenti. E' un modo innovativo di fare interviste : ognuno si immagina ciò che vuole e non ci sono polemiche.
Il Saracino è , come tutte le cose che non hanno una vera tradizione , qualcosa in continuo divenire. Tutti quelli che hanno un' idea bislacca la tirano fuori, spesso le realizzano. Gli sbandieratori, con la Giostra del Saracino non c' entrano niente: è qualcosa che abbiamo sfacciatamente rubato al Palio di Siena che come si sa è gioco del '500 mentre il saracino è gioco " di guerra" del 2- 300.
Ora gli sbandieratori, che esportiamo come la pizza e altre amenità, crescono a dismisura per far fronte( suppongo) alle richieste del mercato- Questa volta la piazza era piena.
Quando ho fatto il saracino io negli anni '50-60, gli sbandieratori non c'erano, avevamo solo dei portatori di bandiere come si addice ad una truppa che si avvia alla battaglia. Non c' erano giustamente damigelle e altre cose che attengono più a tornei che si svolgevano di fronte ai nobili per loro sollazzo che a una truppa pronta per la battaglia . Anche alcune musiche sono state aggiunte in attesa forse di presentarsi a X factor.Anche i costumi cambiano, sempre più brutti e approssimativi, con simboli , riporti e particolari e tessuti che non appartengono all'epoca .I fantini calzano stivali da cavallerizzi a Piazza di Siena.
Nel Saracino quindi cambiano molte cose, ma una cosa ho notato è costante , immutata, intoccabile: la tribuna per le autorità.Al centro di normali e scomode tribune di ferro , ogni volta montate fra mille puerili polemiche, si trova una zona che anche Google definisce " zona VIP" attrezzata con più comode sedute in plastica .
I biglietti per quei posti ambitissimi e super ricercati, sono inevitabilmente gratuiti e sono, per quanto ricordo io, oggetto di una caccia accanita da parte dei possibili " aventi diritto".
Quando ero Capitano di Santo Spirito io, nessuno ci dava una lira e tutti lavoravano volontariamente e gratuitamente per l' occasione. Non facevamo una cena neppure fra noi dirigenti e organizzatori.
Oggi sento parlare di compensi sostanziosi a fantini, si parla di cene che evidentemente devono essere anche un notevole affare sempre a danno, naturalmente, di chi la ristorazione la fa ogni giorno e ne risponde osservando oneri e regolamenti.
Ho visto quindi la bella tribuna VIP , tutta con sedili arancione, mentre tutto intorno si trova la tribuna con panche di ferro dove siedono quelli " normali" , quelli che non sono VIP, che non sono Autorità, amici o parenti di Autorità, quelli cioè che hanno pagato, e credo abbastanza.
L' ingresso delle Autorità o dei VIP, non so come chiamare questo guazzabuglio di strana umanità, è tutto da vedere e da godere. Arrivano a gruppetti, sorridenti e felici. Si guardano attorno per vedere i fortunati mortali che come loro hanno avuto il privilegio di sedere nella zona eletta. Si salutano con la mano , si guardano in giro, si fanno vedere: non si vergognano, non si vergognano mai.
In prima fila il Sindaco, quello che dovrebbe dare il buon esempio e che potrebbe invitare tutti a pagarsi il posto . Quando io facevo abbigliamento negli anni '80 con la Fulgenzi Clothing Company avevamo fra i Clienti i Magazin du Nord di Copenaghen. La compratrice veniva giu ad Arezzo, faceva gli ordini e poi organizzava la sfilata a Copenaghen. Quando c'era la sfilata lei pagava il biglietto di ingresso come tutti gli altri. Ma Copenaghen è lontana da Arezzo.
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