domenica 31 ottobre 2010

Il Motorino


Andava tranquillo con il suo motorino scassato, quel poveretto sulla riviera Viareggina. Aveva probabilmente stretto di nuovo tutti quei bulloncini che si allentano di continuo nelle cose che hanno lunga vita alle spalle, e aveva dati ancora due sapienti colpi di pompa per riportare il pneumatico consunto alla pressione giusta. I motorini di una certa età, sono come i vecchi , o li ami e li curi di continuo o li abbandoni, come spesso succede, e allora tutto ad un tratto, non valgono più niente.

Arrivato sul lungomare aveva parcheggiato tranquillo accanto al marciapiede, tra macchine grandi come carri armati .Quel motorino lo amava come uno di famiglia, arrancando e scoppiettando lo portava sempre da una parte all’altra richiedendo poche cure, molta attenzione e poca spesa. Il tempo di scendere: la macchina spaziale parcheggiata davanti al motorino fa marcia indietro, da una botta al piccolo bolide e lo lascia sofferente sull’ asfalto. Racconta un cronista, sensibile e molto acuto che , miracolo dei miracoli, scende dall’ astronave un russo facoltoso, allunga una manciata di soldi al centauro rimasto sbigottito e se ne va. Il cronista attento quantifica la somma , cinquantamila, e finisce il pezzo con battute degne di lui e gridolini di gioia per tanto miracolo.

Io penso che in questi casi l’ omicidio dovrebbe essere consentito, addirittura incoraggiato. L’amore che ti lega alle tue cose, alla tua “vita” , agli oggetti che ogni giorno curi, accarezzi, tenendoteli accanto come persone care, come parte stessa del tuo fisico e dei tuoi sentimenti, questo amore non può essere quantificato ne si può consentire che venga mortificato da un uso smodato del denaro.

Il denaro è una convenzione: per non dover andare in giro con pecore e polli da cambiare con fagioli e cicerchie, l’ uomo ebbe la sfortunata idea di inventare questa assurda soluzione: la moneta.

Una volta il denaro era strettamente legato al lavoro, alla fatica: più producevi, più lavoravi, quanta più impegno mettevi nella tua attività, quanto più denaro riuscivi a racimolare.

La ricchezza era una situazione che restava entro limiti fisiologici e l’origine stessa di quel denaro, sempre frutto di lavoro e di impegno, trasmetteva ai fortunati arricchiti, codici di comportamento rispettosi proprio di quelle attività e di quelle situazioni che avevano permesso a loro di conquistarla e di goderne .

Il denaro dovrebbe, io penso, derivare solo dal lavoro ed al lavoro dovrebbe tornare quando i fortunati possessori hanno voglia di investirlo.

Oggi il denaro viaggia per altre strade, nasce e cresce come una pianta malefica nel terreno senza regole morali, della speculazione, o della fortunata coincidenza che permette ad alcuni, indipendentemente dalle loro reali capacità, di trovarsi a ricoprire ruoli in lavori ad alto reddito e scarso impegno.

Sport, spettacolo ed in particolare cinema , televisione e gioco del calcio, riescono a movimentare quantità di denaro impressionanti, e quindi a distribuire somme irragionevoli ai fortunati che , anche senza grandi meriti, hanno l’avventura fortunata di partecipare a questi grandi baracconi del vivere facile .

I denari si accumulano come le foglie secche quando tira vento, solo in certi punti , senza una logica apparente,se hai la fortuna di trovarti nell’angolo giusto i soldi ti piovono addosso senza che tu sappia neppure da dove arrivano.

La facilità con cui accumulano ricchezza, dà a quei vuoti fortunati, la errata sicurezza che con il denaro si può far tutto

Mentre questa” nuova Aristocrazia” dalla moneta facile scorrazza nel nostro tempo tra liquidazioni miliardarie e barche tipo portaerei, la “ normale umanità” quelli del motorino, del gas a bombole, quelli con la tesserina del supermercato, tutti quelli che corrono e si arrabattano per mettere insieme mille….mille cinquecento euro in un mese di lavoro, quelli del gratta e vinci e dei sogni impossibili ,combattono ogni giorno la battaglia del “ low cost: la massa , quella che tira la carretta e riempie ogni mattina strade e metropolitane, gioca al grande slalom tra offerte speciali e finanziamenti tasso zero.

Leggi cose che sembrano incubi: in una località della Versilia sono arrivati russi con tanti soldi: bene direte voi, no male ….. molto male: comprano tutto a suon di quattrini buttano fuori la gente dalle loro case, dai posti dove sono amati e cresciuti, distruggono attività, comprano, comprano approfittando del fatto che il denaro è una droga e nessuno sa resistere al suo fascino malefico. Nelle città locali storici, veri monumenti di civiltà sono stati acquistati e chiusi, distrutti per far posto alle solite catene di cianfrusaglie s stracci tipiche del nostro tempo. Il denaro, sogno irraggiungibile e meta agognata si trasforma improvvisamente in qualcosa di negativo: il male assoluto che tutto divora, una forza ostile che ti affascina e distrugge senza possibilità di resistenza.

Nel frattempo sono comparsi i figli naturali di tanta “ abbondanza” incontrollata: corruzione e riciclaggio che come le grandi epidemie si rivelano resistenti a qualsiasi tipo di vaccinazione e di rimedio.

I vecchi americani usavano regalare ai ragazzi” a Dollar bill”: un foglietto di moneta verde chiaro, pieno di simboli e di speranze, una moneta che doveva essere sollecitazione per una vita di impegno ed insieme un augurio di fortuna anche economica, giusto ritorno all’impegno del lavoro. Oggi questi simbolismi appaiono ingenui, patetici: si insegue solo la fortuna facile, fatta di cifre a sei zeri, quella che ti da potere e ti pone di diritto in quel manipolo di umanità che cammina tranquilla sulla testa degli altri.

Devo chiudere : oggi è mercoledì e mi è venuta la voglia di giocare una schedina.


Articolo apparso sulla rivista Valley Life , numero di Ottobre 2010

mercoledì 13 ottobre 2010

Grazie Cile


Sono andato anche oggi sulle mappe di Google per rinfrescarmi la memoria su questo Paese. So che esiste, ma onestamente non è uno di quei paesi dei quali immediatamente la memoria ti riporta davanti agli occhi tutti i particolari. Oggi vorrei conoscerlo meglio, vorrei averlo potuto visitare perchè credo che oltre alle risorse minerarie quel paese ha anche ben altre ricchezze da poter offrire al mondo intero.
Abbiamo seguito la vicenda dei minatori con notizie giornaliere si, ma buttate la tra uno scandaletto italiano, una diatriba politico- sindacale e qualche delittuccio tanto per gradire. Stamani ho guardato il recupero: potrei dire un" azione da manuale???tanto perfetta che sembra addirittura finta, sembra il set di un fotoromanzo girato da un regista con poca fantasia. Grazie Cile. Io che vivo e soffro in Italia credevo che il mondo fosse sull'orlo della rovina, che le persone non fossero più esseri responsabili e con i piedi per terra, credevo che tutto fosse....come da noi è ogni giorno, ogni cosa.
Noi, in Italia, in una diretta del genere avremmo messo certamente qualcosa di più: Come oggetto della " Vita in diretta" avremmo probabilmente avuto lo Sposini a commentare e coordinare gli interventi. Avremmo avuta la fortuna di udire in diretta che cosa ne pensava la Barbara Palombelli, o la signora Parietti. Gli psicologi di turno ( la televisione italiana ne ha uno stuolo a libretto) ci avrebbero informato sulle reazioni dei minatori recuperati, su tutti gli eventuali pericoli che correvano tornando alla luce del sole, tutti insieme avrebbero indagato e chiacchierato sulle famiglie scoprendo che avevano qualcosa da mettere in piazza, tanto per alimentare la strana bramosia di maldicenze inutili che tanto piacciono a noi Italiani. I commentatori più inteligenti avrebbero certamente detta tutta la loro insoddisfazione e indignazione per quanto era stato fatto. Durante le riprese avremmo avuto la possibilità di vedere in secondo piano, Carabinieri in posa, Vigili del fuoco schierati, vigili urbani, protezione civile, guardie forestali, e perditempo che affollano sempre le scene nostrane anche di avvenimenti che richiederebbero un pò più di ordine per essere poi definiti, investigati . Ci siamo persi una diretta con gomitate tra giornalisti per conquistare un attimo in più in video e irruzioni di " autorità" e di politici che venivano con facce cupe a portare solidarietà.
I Cileni invece non avevano tutto questo: non essendo un paese avanzato come l'Italia e non essendo parte dei grandi della terra, si sono accontentati di far bene un lavoro, di stare composti e partecipi insieme.Hanno manifestato con compostezza la loro gioia che deve essere stata immensa ed hanno espressa sempre la gratitudine verso il Paese, i compagni di lavoro i tecnici, tutti. Non ci sono stati cantanti che venivano a portare il loro messaggio, non ci sono state prime donne. Tutto si è svolto come un lavoro normale: normale, ben fatto e con grande professionalità. Avendo evidentemente poca dimestichezza con le infinite possibilità che il successo televisivo comporta, hanno pregato tutti di considerarli ancora e solo bravi operai e non trattarli come divi o giornalisti. Che facciamo???Ci vergognamo un po???????