
Andava tranquillo con il suo motorino scassato, quel poveretto sulla riviera Viareggina. Aveva probabilmente stretto di nuovo tutti quei bulloncini che si allentano di continuo nelle cose che hanno lunga vita alle spalle, e aveva dati ancora due sapienti colpi di pompa per riportare il pneumatico consunto alla pressione giusta. I motorini di una certa età, sono come i vecchi , o li ami e li curi di continuo o li abbandoni, come spesso succede, e allora tutto ad un tratto, non valgono più niente.
Arrivato sul lungomare aveva parcheggiato tranquillo accanto al marciapiede, tra macchine grandi come carri armati .Quel motorino lo amava come uno di famiglia, arrancando e scoppiettando lo portava sempre da una parte all’altra richiedendo poche cure, molta attenzione e poca spesa. Il tempo di scendere: la macchina spaziale parcheggiata davanti al motorino fa marcia indietro, da una botta al piccolo bolide e lo lascia sofferente sull’ asfalto. Racconta un cronista, sensibile e molto acuto che , miracolo dei miracoli, scende dall’ astronave un russo facoltoso, allunga una manciata di soldi al centauro rimasto sbigottito e se ne va. Il cronista attento quantifica la somma , cinquantamila, e finisce il pezzo con battute degne di lui e gridolini di gioia per tanto miracolo.
Io penso che in questi casi l’ omicidio dovrebbe essere consentito, addirittura incoraggiato. L’amore che ti lega alle tue cose, alla tua “vita” , agli oggetti che ogni giorno curi, accarezzi, tenendoteli accanto come persone care, come parte stessa del tuo fisico e dei tuoi sentimenti, questo amore non può essere quantificato ne si può consentire che venga mortificato da un uso smodato del denaro.
Il denaro è una convenzione: per non dover andare in giro con pecore e polli da cambiare con fagioli e cicerchie, l’ uomo ebbe la sfortunata idea di inventare questa assurda soluzione: la moneta.
Una volta il denaro era strettamente legato al lavoro, alla fatica: più producevi, più lavoravi, quanta più impegno mettevi nella tua attività, quanto più denaro riuscivi a racimolare.
La ricchezza era una situazione che restava entro limiti fisiologici e l’origine stessa di quel denaro, sempre frutto di lavoro e di impegno, trasmetteva ai fortunati arricchiti, codici di comportamento rispettosi proprio di quelle attività e di quelle situazioni che avevano permesso a loro di conquistarla e di goderne .
Il denaro dovrebbe, io penso, derivare solo dal lavoro ed al lavoro dovrebbe tornare quando i fortunati possessori hanno voglia di investirlo.
Oggi il denaro viaggia per altre strade, nasce e cresce come una pianta malefica nel terreno senza regole morali, della speculazione, o della fortunata coincidenza che permette ad alcuni, indipendentemente dalle loro reali capacità, di trovarsi a ricoprire ruoli in lavori ad alto reddito e scarso impegno.
Sport, spettacolo ed in particolare cinema , televisione e gioco del calcio, riescono a movimentare quantità di denaro impressionanti, e quindi a distribuire somme irragionevoli ai fortunati che , anche senza grandi meriti, hanno l’avventura fortunata di partecipare a questi grandi baracconi del vivere facile .
I denari si accumulano come le foglie secche quando tira vento, solo in certi punti , senza una logica apparente,se hai la fortuna di trovarti nell’angolo giusto i soldi ti piovono addosso senza che tu sappia neppure da dove arrivano.
La facilità con cui accumulano ricchezza, dà a quei vuoti fortunati, la errata sicurezza che con il denaro si può far tutto
Mentre questa” nuova Aristocrazia” dalla moneta facile scorrazza nel nostro tempo tra liquidazioni miliardarie e barche tipo portaerei, la “ normale umanità” quelli del motorino, del gas a bombole, quelli con la tesserina del supermercato, tutti quelli che corrono e si arrabattano per mettere insieme mille….mille cinquecento euro in un mese di lavoro, quelli del gratta e vinci e dei sogni impossibili ,combattono ogni giorno la battaglia del “ low cost: la massa , quella che tira la carretta e riempie ogni mattina strade e metropolitane, gioca al grande slalom tra offerte speciali e finanziamenti tasso zero.
Leggi cose che sembrano incubi: in una località della Versilia sono arrivati russi con tanti soldi: bene direte voi, no male ….. molto male: comprano tutto a suon di quattrini buttano fuori la gente dalle loro case, dai posti dove sono amati e cresciuti, distruggono attività, comprano, comprano approfittando del fatto che il denaro è una droga e nessuno sa resistere al suo fascino malefico. Nelle città locali storici, veri monumenti di civiltà sono stati acquistati e chiusi, distrutti per far posto alle solite catene di cianfrusaglie s stracci tipiche del nostro tempo. Il denaro, sogno irraggiungibile e meta agognata si trasforma improvvisamente in qualcosa di negativo: il male assoluto che tutto divora, una forza ostile che ti affascina e distrugge senza possibilità di resistenza.
Nel frattempo sono comparsi i figli naturali di tanta “ abbondanza” incontrollata: corruzione e riciclaggio che come le grandi epidemie si rivelano resistenti a qualsiasi tipo di vaccinazione e di rimedio.
I vecchi americani usavano regalare ai ragazzi” a Dollar bill”: un foglietto di moneta verde chiaro, pieno di simboli e di speranze, una moneta che doveva essere sollecitazione per una vita di impegno ed insieme un augurio di fortuna anche economica, giusto ritorno all’impegno del lavoro. Oggi questi simbolismi appaiono ingenui, patetici: si insegue solo la fortuna facile, fatta di cifre a sei zeri, quella che ti da potere e ti pone di diritto in quel manipolo di umanità che cammina tranquilla sulla testa degli altri.
Devo chiudere : oggi è mercoledì e mi è venuta la voglia di giocare una schedina.
Articolo apparso sulla rivista Valley Life , numero di Ottobre 2010