mercoledì 19 maggio 2010

Il buco dell'ozono


















Sono fiorite come sempre, come quando ero ragazzo. Anche allora, le piante bruciate dal ghiaccio e piegate dal freddo, si risvegliavano tutte assieme, come rispondendo ad un unico richiamo e si infiorettavano di tenere foglioline, verdi che vedevi crescere a vista d'occhio. Poi fiori colorati e delicati completavano la grande rinascita e tutto sembrava ripercorrere un cerimoniale eterno, sempre uguale, sempre meravigliosamente stupendo.
Anche quest'anno i fiori sono tornati , sono arrivate le rondini, i terreni corrosi dal ghiaccio si sono nuovamente coperti con un tappeto incantato , un verde splendido ha ricoperto tutto in mille sfumature diverse.
Sembra che il mondo sia sempre lo stesso, pare che anche il famoso buco dell'ozono , se mai è esistito, si sia in qualche modo ridotto, anzi quasi scomparso. La natura ha mantenuto i suoi ritmi, la sua forza è immutabile e tranquillizzante.
Qualcosa però è cambiato: ha piovuto molto e quando io ero ragazzo e pioveva le capanne delle nostre campagne erano animate dai contadini che approfittavano del maltempo per fabbricare o riparare gli attrezzi da lavoro . Mentre gli acquazzoni primaverili facevano sgocciolate gli incerti tetti delle capanne, gli uomini con accette, sgorbie e roncole si dedicavano alla produzione di scale, bigoni aratri etc.
Il rumore delle sciole sui legni da formare si diffondeva rassicurante per le aie fino a che il buio non richiamava gli uomini ai doveri di ogni sera: accudire le bestie nelle stalle .
Così trascorrevano le piovose giornate primaverili una volta.
Oggi non ci sono più capanne, non si fabbricano più attrezzi, non si coltivano spesso neanche più le campagne e si preferisce lasciarle incolte.
Non ci sono più aie , ne bestie nelle stalle da accudire. Un' umanità scomposta emette lamenti continui in attesa che qualcun altro provveda a quanto necessario.
Se piove troppo a lungo il problema non è che i raccolti possono andare male e portar miseria dove non ci vorrebbe. No, il problema è che non si può andare al mare nel fine settimana , non si può fare la gita in bicicletta, non si può passeggiare rumorosamente nei centri commerciali.
Non si semina più, non si coltiva, non ci si preoccupa del raccolto, della produzione. Sentivo stamani che un azienda ha scoperto che con una parte di operai in cassa integrazione produce lo stesso e guadagna di più. Altri sento dire, asseriscono che " non merita"......" non ci credono più"...., vogliono solo smettere ( ???!!?), Un disarmo generale , in attesa che qualcuno provveda , dimenticando che la regoletta del seme da mettere in terra e far germogliare è sempre valida e che la natura ci ricorda, con i suoi ritmi immutati , che all' impegno della vita non ci si sottrae così facilmente. Noi siamo la parte malata della natura, altro che buco dell'Ozono!!!!

sabato 15 maggio 2010

Solo pochi di noi sono maghi..........

Era la fine degli anni '80 quando ormai tutti si erano messi in testa che questo mondo è pieno di persone molto intelligenti e che le cose assolutamente inutili devono avere l'assoluta precedenza su tutto il resto.
In quegli anni scellerati durante i quali bastò smazzare un pò le carte per dare a tutti l'illusione che la felicità era li a portata di mano , la fantasia venne completamente condannata al rogo , e si diffuse la velenosa certezza che quattro soldi , più o meno intelligentemente racimolati, avrebbero risolto carenze e superficialità, ed avrebbero donato felicità a tutti
Nacque così in me l' idea del Mago, come espressione tipica della fantasia e dell' emozione, con le sua strane capacità, i suoi piccoli poteri, la sua inevitabile solitudine.
Per anni, un mercato privo di particolari fantasie, ha subito prodotti senz'anima e dato spazio ad Aziende che hanno pianificato freddamente a tavolino il rapporto con le persone, creando una sorta di illusione generale di attenzione al singolo , in effetti, inesistente.
Una piccola truffa un pò squallida che ora stà mettendo in crisi grandi sistemi mondiali e grandi Aziende. La furbizia è una risorsa a breve scadenza.
La creatività e la fantasia non sono indispensabili solo per progettare un nuovo cavatappi: si può essere creativi anche nel rapporto con il Cliente, portare fantasia nel commerciare, avere idee innovative nel prodotto che deve essere prima di tutto strumento necessario per una migliore qualità della vita e poi anche, ma solo secondariamente, giusta fonte di utili per le Aziende

domenica 9 maggio 2010

I Ciclisti della domenica....


Un' amica mi dice: Vai piano : grandi aspettative generano poi grandi delusioni.
Sbagliato: non bisogna avere grandi aspettative ma grandi obiettivi.Le aspettative sono qualcosa di negativo, di passivo...aspettiamo qualcosa che ci deve in qualche modo arrivare per fortuna, per sorte, per pretesi diritti; gli obiettivi sono un' altra cosa, dipendono da noi e vanno perseguiti e raggiunti con una determinazione che è tutta nostra , che è basata su di una attenzione continua , su di una aderenza al progetto che rasenta il sacrificio, il dolore fino a portarti al raggiungimento della meta ed al successo del progetto stesso.
Ma il successo è una creatura delicata: prima di tutto non ha bisogno di persone che ti stanno attorno a dirti vai piano, secondo dipende quasi sempre da giochi di squadra e da un insieme di energie , individuali, di gruppo, organizzative ed economiche determinanti per il raggiungimento della meta.
Vai piano non è una filosofia di lavoro, vai forte e non pensare ad altro, appunta i tuoi pensieri in un punto solo e fanne il tuo obiettivo assoluto.
Se non raggiungi quanto ti eri prefisso al primo tentativo, non ci deve essere delusione, ne rabbia, nè scoraggiamento; significa solo che qualcosa è andato torto, che non tutte le forze erano tese bene , che qualche parte del progetto non è stata ben calcolata, ben coordinata, che non eri all'altezza del progetto e non c'è niente di male ne è motivazione sufficiente per ammantarsi di delusioni cocenti e sentirsi offesi.Si può ritentare con un progetto migliore e più determinazione.
Anche i ciclisti della domenica hanno bisogno di incoraggiamento e non di spettatori che dicono loro : VAI PIANO....
Quest' atteggiamento però, non è casuale nè così innocente. E' un atteggiamento diffuso in questo tempo di rovina generale , un luogo comune a cui la maggioranza delle persone si appellano per giustificare la loro incapacità di adeguarsi ad un mondo diverso, per fronteggiare la paura che deriva dalla consapevolezza che il vecchio teatrino non funziona più e che TUTTI dobbiamo darci un copione nuovo. Andar piano, aspettare, lasciarsi consolare dalle delusioni, non ci aiuterà.
Dobbiamo tutti essere decisi, determinati : tutti dobbiamo darci progetti nuovi e credere nel futuro che sarà diverso , ma certamente ci sarà.

venerdì 7 maggio 2010

Esiste ancora il sogno di una nuova terra promessa ????



Guardavo queste vecchie foto di San Francisco ai primi del '900.
Queste persone erano partite avventurosamente da paesi lontani, ed avevano trovata la forza di dar vita ad un nuovo sogno , dar corpo e strutture ad un tipo di società completamente diversa da quelle che li avevano costretti , per molteplici ragioni, all'abbandono e spesso alla fuga.
Non si può non notare la vivacità di questi posti, scenari in cui il commercio, la piccola impresa , la voglia di scambi e di affari domina tutto e coinvolge persone e ambiente.
Si notano chiari i segni di attività promozionali e quindi in generale di un nuovo sistema di far commercio e di stare nel mercato.
Immagini che parlano da sole, che inducono a riflessioni importanti e deludenti se le raffrontiamo con quanto oggi possiamo leggere guardando foto del nostro tempo.
Da notare l'eleganza diffusa delle persone .
Nelle piccole botteghe di San Francisco fervevano gli affari e spesso nascevano e crescevano aziende con marchi che oggi fanno parte della storia e del costume dell' umanita . Oggi nei grandi templi delle moderne società crescono mostri che divorano senza alcun senso risparmi e benessere di una umanità sempre meno elegante e sempre più disperata.

mercoledì 5 maggio 2010

Il Fascino segreto delle cose inutili

Sono stato lunedi, a La Scarzuola, un posto stranissimo affogato tra il verde prepotente dell' Umbria.
Questo Buzzi ha creato nella seconda metà del '900, costruzioni magiche, assolutamente prive di qualsiasi senso comune e di una qualsiasi utilità.
Nell' occasione il luogo era affollato solo da addetti ad un set fotografico : fotografi, operatori video, tecnici , modelle, osservatori di varia natura, giornalisti.
Tutti siamo rimasti comunque turbati, captati da tutto quel ben di Dio di fantasia e di creatività priva di qualsiasi utilità ma mirata unicamente a sollecitare emozioni.
Solo il tentativo da parte del " matto" attuale proprietario del tutto, di dare una spiegazione a tutto quello,ha potuto sollevare, risatine incredule, perplessità, dubbi,
Se non ci fosse stato quel disturbo e fosse stato possibile vivere e godere del tutto in silenzio assoluto, certamente le emozioni sarebbero state ben più complete e profonde.
Ieri ho avuta la conferma della potenza, del fascino, del grande potere emotivo che cose apparentemente inutili sono in grado di sprigionare. Tornerò a La Scarzuola e spero di potermi in silenzio immedesimare nel godimento che certo ha premiato l'impegno apparentemente folle di Buzzi, volgarmente qualificato " architetto".
Le cose apparentemente inutili ci parlano mentre noi ci lasciamo distrarre dal concreto quotidiano e misuriamo tutto solo con il termometro della convenienza.Un pensiero inevitabile è andato all'amico Lelo Livi.