E’ arrivata l’ estate :…è sempre bella ma non sembra più quella.
Anche la natura ha cambiato qualcosa, per la verita ! Non ci sono più alla sera, le distese di lucciole lampeggianti, non ci sono più le cicale che con il loro suono stridulo ricordavano a tutti che era ora di pennichella e di star chiusi in casa, ai piani terra per star freschi.
Non ci sono più papaveri che ora appaiono timidamente solo in quelle zone che non essendo coltivate non subiscono l’ azione devastante dei diserbanti.
Questa era l’estate dei nostri primi anni , quando le vacanze si facevano in grande economia e su prescrizione del medico che saggiamente suggeriva:” questo bambino è un po’ anemico…lo porti in campagna e gli faccia fare delle belle merende”.
Queste erano le vacanze, messe su tra mille difficoltà ma con molto entusiasmo con la gentile complicità di qualche campagnolo che ci poteva ospitare.
“Mario, quando domenica vieni a trovarci”, scriveva la mia mamma al babbo”, porta per favore un po’ di patate. Ce ne dovrebbero essere ancora nel ripostiglio della cucina e qui, con quest’ aria meravigliosa , i ragazzi non si cavano mai la fame”.
Quelle erano vacanze, e non mi dite subito che ho nostalgie o rimpianti: le mie sono solo testimonianze, ognuno le valuti come vuole.
Ma ricordo anche le estati eroiche, quelle delle macchine spider, con il mangiadischi molleggiato e le canzoni che sapevano di mare e della possibilità di amori travolgenti, che si consumavano generalmente al ritmo di qualche twist eccitante e poco più..
Le trattorie avevano grandi pergole ombrose e sembrava così fresco dove ora la calura brucia. L’ acqua si raffrescava nei pozzi ed i gelatai passavano con i loro carretti dai grandi contenitori nichelati dai quali estraevano miracolosamente granite e gelati al limone.
Il cocomero era il massimo del godimento ed i cocomerai più attrezzati avevano il bidone d'acqua con la cannellina per lavarsi le mani.
La sera si andava nelle piste da ballo “ all’ aperto “ con musica dal vivo, orchestrine vestite a festa e l’immancabile fisarmonica a dominar la serata.Poi arrivò Paoli con il suo “ Sapore di sale “ e fu l’ inizio della fine.
Stasera un telegiornale mostrava come oggi sulle spiagge molti mangiavano cose cucinate e portate da casa. Fabrizi e Sordi, agli inizi del nostro” sogno americano” , ci fecero delle ironie , ci ridemmo sopra pensando che quelli erano usi e costumi ormai superati , tempi passati, miserie da dimenticare..
Quando aprirono le autostrade sembrò un sogno realizzato: alla sera andavamo agli Autogrill e sognavamo una vita “ all’americana”.
Ora tutto sembra lontano, abbiamo perduto il filo, resta solo un gran caldo e non sai che cosa dovresti fare veramente per essere in linea con questo tempo
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